Il 25 aprile si terrà la 9^ edizione dell’ancora poca conosciuta Scram Africa, una gara stile rally anni 80’. Avventura, competitività sportiva, nostalgia dei vecchi tempi di quando le moto erano prive di ogni tecnologia moderna: la Scram Africa è tutto questo.
Nata nel 2012 da un’idea di Karles Vives – fondatore di Fuel, durante un test ride della BMW Scrambler R1100, nel deserto marocchino. Una prova studiata per capire l’affidabilità delle moto su superfici estreme in puro stile africano, molto simili alle vecchie glorie della storica Parigi-Dakar. Un sogno di Karles tramutatosi in realtà, grazie al team di Fuel, per un ritorno al passato, che dopo esser entrati nello spirito e nella leggenda, hanno portato avanti questa missione fino a diventare un grande evento per i tanti partecipanti ed appassionati del genere. Guidare esclusivamente scrambler vintage o moto prive di ogni modernità, su strade estreme con dune e sentieri senza vie di fuga, è stato il segreto di tanto successo. Avere il desiderio incontrastato di vivere una vera e propria avventura personale, dove non conta la potenza della moto stessa, ma semplicemente l’adattamento ad uno stile di vita diverso dagli altri, pur mantenendo l’eleganza che distingue ogni biker.
Dieci giorni di pura adrenalina
La gara si svolge in Marocco, partendo da una città tanto misteriosa quanto affascinante come Marrakesh. Si prosegue verso Sud per circa 2.500 km, fino ad oltre passare le porte del deserto di Zagora, per poi proseguire sulle tracce della mitica Parigi-Dakar, fino al Nord dell’Erg-Chebbi. Si attraverseranno i suggestivi paesaggi dell’hammada, raggiungendo in questo modo l’oasi della Merzouga. I motocilisti, in sella alle loro moto “vecchia scuola”, dopo aver superato tutte le tappe, raggiungeranno la loro meta finale, al termine di un tracciato molto difficile.
Un impegno che mette a dura prova i limiti di ogni pilota, sia psicologico che fisico, oltre allo sforzo in essere della meccanica motociclistica vecchio stile. Ogni partecipante è consapevole dei rischi che corre, tra cadute accidentali e riparazioni veloci alle moto, da contrattempi dovuti al tipo di strada, ai ritardi di ogni genere. L’importante non è vincere la gara in sé, ma completare le tappe richieste ed arrivare fino in fondo, entrare così nel vero spirito della gara.
La passione per l’avventura
Dal 2012 ad oggi, come ogni avventura che si rispetti, c’è sempre una storia da raccontare. Ripercorrere la vecchia strada della Parigi-Dakar è un inno al passato per i tanti piloti che ogni anno affrontano la loro passione verso l’avventura africana.
Lasciare la strada principale era infatti un credo e uno stile di vita secondo Karles Vives. Il tempo a disposizione ed il completamento della tappa, non impedirà ai concorrenti di conoscere le abitudini locali. La Scram Africa è insomma prima di tutto un bellissimo viaggio in solitaria, affrontando un’esperienza unica nel suo genere, fra tratti impegnativi e prove di coraggio, dove solo dei veri gentleman ride possono fare.
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