NUOVO PATTO SALUTE CON IL SECONDO PILASTRO SANITARIO
Richiesti nuovi tagli alla Sanità, il Consigliere Delegato RBM Assicurazione Salute, Marco Vecchietti, chiede al Governo un’alleanza pubblico-privato per promuovere un Secondo Pilastro Sanitario aperto a tutti i cittadini sbloccando immediatamente risorse aggiuntive con la Sanità Integrativa e lavorare subito per costruire con Regioni e Parti Sociali un Fondo Sanitario Nazionale pari alla cifra record di 126 miliardi di euro: NUOVO PATTO SALUTE CON IL SECONDO PILASTRO SANITARIO.
E’ arrivata una vera e propria doccia gelata da Palazzo Chigi in merito ai possibili tagli al Fondo Sanitario Nazionale, tra 1 ed 1,7 miliardi, che rimarrebbe fermo a quota 111 miliardi senza l’incremento previsto nel Def. In questo modo non sarà possibile per il 2017 e gli anni futuri, il venir meno di servizi essenziali per i cittadini: RBM Assicurazione Salute chiede al Governo, al Ministro dell’Economia e delle Finanze e al Ministro della Salute l’istituzione urgente di un tavolo di confronto per l’avvio di un Secondo Pilastro Sanitario che affianchi strutturalmente il Servizio Sanitario Nazionale.
“I possibili ulteriori tagli al Fondo Sanitario Nazionale -dichiara Marco Vecchietti Consigliere Delegato di RBM Assicurazione Salute-, rendono improrogabile la convocazione urgente di un tavolo di lavoro per rendere disponibili i 15 miliardi di euro attualmente spesi dagli Italiani in sanità privata che l’introduzione di un Secondo Pilastro Sanitario aperto a tutti i cittadini potrebbe recuperare a supporto delle politiche del Servizio Sanitario Nazionale, portando indirettamente la dotazione del Fondo Sanitario Nazionale alla cifra record mai raggiunta di 126 miliardi di euro”.
“Lo ripetiamo ormai da anni – conclude Vecchietti – bisogna mettere a punto una nuova strategia per la Sanità in Italia che rilanci un’alleanza pubblico – privato affiancando strutturalmente un Secondo Pilastro Sanitario ancillare al Servizio Sanitario Nazionale. Diversamente il Sistema Sanitario è destinato al collasso. La situazione che abbiamo di fronte, infatti, è sempre più preoccupante e paradossale. Non dimentichiamoci che a metà agosto, con una certa enfasi, venivano approvati i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza. Oggi a poco meno di un mese bisogna prendere atto, come a dire il vero temevamo, che i relativi finanziamenti non sono sufficienti.
Per risolvere il problema non si può continuare ogni trimestre a mettere in discussione il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale cercando di garantirne la sostenibilità e la qualità delle cure solo attraverso l’efficientamento organizzativo e la razionalizzazione dei costi. La spesa sanitaria nazionale è di quasi il 30% inferiore a quella dei Paesi EU14 con una forbice che, anche in percentuale del PIL, continua a divaricarsi di anno in anno. Se non si interviene, quindi, sulla diversificazione delle fonti di finanziamento intermediando in modo consistente la spesa sanitaria privata e alleggerendo contestualmente il carico sui redditi del le famiglie italiane il problema non potrà che crescere”.
L’incontro avvenuto con la Commissione Europea ed i conseguenti tagli ipotizzati tempestivamente dal Ministero dell’Economia, necessari per rispettare gli impegni italiani, non daranno altro, che in mancanza di un Piano Strategico per la Sanità in Italia, tra pubblico e privato, al costringere i cittadini italiani a dover pagare un Servizio Sanitario Nazionale, senza risultati positivi.
di Benedetto Tessitore
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